La rapida evoluzione del settore dei trasporti e le sfide attuali e future riguardanti il cambiamento climatico e il risparmio energetico hanno determinato una forte richiesta di nuove figure professionali in grado di integrare aspetti specialistici legati all’organizzazione e alla gestione del sistema dei trasporti multimodale in un contesto multiutente, con competenze trasversali di settore: pianificazione territoriale e sistemi informativi territoriali, data analysis e internet of things, marketing e comunicazione.
Nell’accezione comunemente affermata in ambito europeo, il mobility management è un approccio ai problemi della mobilità fondamentalmente orientato alla gestione della domanda, che sviluppa ed implementa strategie volte ad assicurare il trasporto delle persone in modo efficiente, con riguardo a scopi sociali, ambientali e di risparmio energetico. È un’attività centrale rispetto ai problemi di mobilità urbana, sia per le pubbliche amministrazioni che per le aziende.
Le tecniche di Mobility Management iniziano ad affermarsi agli inizi degli anni ’90 negli Stati Uniti ed in alcuni paesi europei, quali il Belgio, la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svizzera. In Italia è stata introdotta la figura del Mobility Manager con il Decreto Ronchi “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” del 27 marzo 1998 ed ha ritrovato attualità nel decreto Rilancio del 2020, che ha previsto il suo inserimento all’interno delle aziende o enti pubblici con più di 100 dipendenti con sede in una città metropolitana, in un capoluogo di provincia o in un comune con almeno 50000 abitanti.
Al fine di formare mobility manager in grado di cogliere le sfide proposte dalla società attuale, occorre approfondire le tematiche inerenti all’analisi della domanda di mobilità e dei principali fattori che ne determinano i comportamenti, studiando i principali strumenti di modellazione presenti nella letteratura scientifica; occorre applicare le competenze di economia e management dei trasporti all’analisi delle esigenze degli utenti/clienti e alla pianificazione e gestione di servizi di trasporto pubblico locale, sia tradizionali (percorsi e frequenze di una rete di autobus) che innovativi (car pooling, sharing mobility, servizi a chiamata, etc), in grado di rispondere efficacemente alle nuove esigenze di mobilità e nella logica Mobility as a Service (MaaS); occorre applicare i diversi modelli per la pianificazione dei trasporti in diversi contesti territoriali; occorre organizzare il sistema dei trasporti in una visione intermodale e di compatibilità ambientale, con un approfondimento particolare al ruolo che la mobilità pedonale e quella ciclabile devono avere all’interno di un sistema integrato dei trasporti; occorre utilizzare gli strumenti di analisi economica e finanziaria per la valutazione e la gestione delle infrastrutture di trasporto; occorre sostenere ed orientare le amministrazioni pubbliche nel processo decisionale e nella definizione e attuazione di politiche realistiche ed efficaci, anche tramite la proposizione di un approccio TOD (Transit Oriented Development) che può guidare le scelte di rigenerazione urbana in ragione delle nuove linee di mobilità attiva o tramite ancora la pianificazione degli orari della città in maniera tale da ridurre le concentrazioni di traffico nelle ore di punta; occorre infine affrontare realtà caratterizzate da elevata complessità attraverso uno spiccato orientamento al problem solving e al lavoro di gruppo.
Parallelamente il settore della logistica, fino a qualche anno sinonimo di mere operazioni di stoccaggio e trasporto di merci, sta subendo profonde modifiche connesse alle trasformazioni in atto nel mercato consumers. Basti pensare alla crescita vertiginosa dei canali di e-commerce dove la logistica è il reparto fondamentale di tutto il processo di acquisti online con la conseguente necessità di utilizzo di nuovi mezzi di trasporto e di differenti asset organizzativi determinati dal numero di spedizioni a livello internazionale e di investimenti green.
Se da un lato big data, sensori in grado di scambiare informazioni sullo stato della spedizione durante l’intero viaggio, iniziano ad essere sempre più presenti sui mezzi, garantendo più puntualità nelle consegne e programmazioni sempre più precise, d’altra parte la digital transformation sta cambiando il volto della logistica digitalizzando i processi di produzione e informatizzando l’intera supply chain e producendo un aumento delle collaborazioni trasversali tra diverse filiere ed una riduzione delle attività di stoccaggio e movimentazione in favore della gestione completa dei flussi delle merci.
Con l’avvento dell’industria 4.0 e con il conseguente plasmarsi della logistica ai modelli avanzati del manufacturing, la presenza di personale con competenze nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni è una priorità per le imprese.
Uno studio del Parlamento Europeo (Industry 4.0 Digitalisation for productivity and growth) stimava in oltre 875.000 i posti di lavoro richiesti nel settore della digitalizzazione della logistica e con specifiche caratteristiche culturali (formazione tecnica, padronanza della lingua inglese, conoscenza dei processi logistici e dei software per l’automazione, competenze nell’ambito dell’automazione della robotica) e professionali (leadership, proattività e problem solving, capacità organizzativa e gestione del team).
In questa nuova fase della logistica sta crescendo la domanda di nuove professionalità tecnicamente e tecnologicamente avanzati, come il Logistics Analyst, protagonista di tutte le fasi di trasposto delle merci, gestendone anche i relativi flussi documentali, ottimizzando l’attività dei centri di distribuzione, controllando costi ed efficacia delle decisioni logistiche. Nell’ambito di queste attività, il Logistics Analyst identifica e raccoglie dati raccolti dal sistema di gestione degli ordini interfacciato con la programmazione della produzione, gestisce magazzini automatici per aumentare l’efficienza e la produttività, collabora allo sviluppo di una continuità tra il mondo online e le fasi operative logistiche dell’e-commerce, effettua attività di reporting, utilizza i big data per assicurare il processo di distribuzione, sceglie gli strumenti più idonei per la realizzazione dei servizi, collabora alla manutenzione dei sistemi automatici di gestione dei magazzini.